lunedì 7 novembre 2011

Tutti pazzi per amore... e pure un po' scemi!

Tanto hanno fatto, gli sceneggiatori di Tutti pazzi per amore, che hanno finito per stancare. Se già la seconda stagione era - almeno a mio parere - inferiore alla prima, quella che ha preso il via ieri sera è lontana anni luce dalla serie frizzante, allegra e leggera che tre anni fa è riuscita a divertire fino a sei milioni e mezzo di persone. Nei primi due episodi, seguiti da poco più di quattro milioni e mezzo di spettatori, non solo si sono visti pochi numeri musicali, finora la caratteristica principale della fiction, ma anche la componente surreale, un tempo esaltata dai siparietti dei due osservatori esterni, la signorina Carla e il dottor Freiss, si è ridotta ai minimi termini. Okay, ci saranno anche stati pochi soldi a disposizione, quest'anno, motivo della carenza di balletti (non si capisce però perché non siano tornati allora ai numeri semplici dei primordi, rinunciando alle costose coreografie), ma perfino i fan storici hanno dovuto riconoscere un calo del ritmo e una trama poco convincente.
Quello che più infastidisce, secondo me, è l'assurdità di certe situazioni proposte come verosimili. Un paio di anni fa ho scritto un pezzo su incongruenze e difetti della sceneggiatura de I Cesaroni 3 (si intitolava "Cesaroni come Beautiful": se volete leggerlo, lo trovate nella pagina Ritagli). Ebbene, sarà colpa della crisi del terzo anno, ma potrei fare ora lo stesso con Tutti pazzi per amore 3. Vi faccio solo qualche esempio. Monica lascia la direzione della rivista "Tu donna", perché troppo impegnata a fare la mamma, e chi viene scelta per prendere il suo posto? Laura, l'ultima arrivata (ci capitò per caso all'inizio della prima stagione, senza alcuna esperienza alle spalle, e da allora è passato appena un anno). Vabbè, buon per lei. Ma possibile che nessuna delle colleghe si risente per essere stata scavalcata? Sono tutte così tanto care da rinunciare ad un eventuale avanzamento di carriera - e un aumento di stipendio - per amicizia? Veniamo a Cristina, la figlia diciottenne di Paolo, che ha avuto un rapporto non protetto con il fidanzato sieropositivo: l'esito del test HIV - negativo - le viene comunicato non in una stanza chiusa, come è prassi, ma nel bel mezzo di un corridoio, alla faccia della privacy (ed evito di commentare la sua reazione quando, credendo di aver contratto il virus, si preoccupa solo di come dirlo al padre!). E vogliamo parlare del medico che ha appena comunicato a Paolo l'eventualità che gli restino solo due mesi di vita per una leucemia fulminante? Quando i figli gli dicono che stanno giocando agli hacker, e prendendo il loro computer si accorge che sono stati loro a falsificare i risultati delle analisi del suo paziente, non salta su tutte le furie come sarebbe legittimo, ma... restituisce loro il pc!
Piccole cose, d'accordo, che però si notano, eccome. Più che tutti matti, a me quest'anno i protagonisti sembrano tutti scemi...

19 commenti:

  1. Le fiction italiane sono realizzate da cerebrolesi, non c'è altra spiegazione. Chi salviamo? Montalbano? Guarda caso la trama l'ha scritta Camilleri...

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  2. Montalbano lo salviamo sicuramente! Anche se gli ultimi film li ho trovati inferiori ai precedenti (la scena del gabbiano morente nell'episodio "La danza del gabbiano" era inguardabile!). Non arriverei a definire cerebrolesi gli sceneggiatori, sicuramente però molti di loro esagerano in un senso o nell'altro, creano cioè situazioni inverosimili per eccesso di informazioni (certi dialoghi dicono troppo, nella vita di tutti i giorni non parleremmo mai così) o per mancanza di documentazione (guardati il mio pezzo sugli errori di "Orgoglio", nella pagina Ritagli: lì gli errori erano colossali!)

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  3. Ancora non sono riuscita a vedere la puntata..appena lo farò di dirò la mia..anche se devo confessare che sono un po' di parte ;)

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  4. Ok, allora aspetto il tuo parere, appena l'avrai vista! ;-)

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  5. Credo che non sia nè giusto nè corretto dare di "cerebrolesi" agli sceneggiatori, che spesso devono fare di necessità virtù. Un certo Viviani (ok, era teatro, ma credo che si possa accostare no?) diceva: "Quando non si ha più che dire, bisogna avere il coraggio di smettere."
    Che poi la serie duri 2 o 3 oppure 4 anni che importanza ha? Quando le idee sono finite non si può inisistere, perchè il rischio è proprio quello di creare storie che non stanno nè in cielo nè in terra, in cui si nota platealmente la poca originalità e la poca freschezza.
    Questo vale per "Tutti pazzi per amore", come per tutte quelle serie che, solo per il successo avuto nel passato, si vuol far sopravvivere a tutti i costi.
    Non si ha il coraggio di osare in TV. O si cerca di scopiazzare serie americane, oppure si realizzano rivisitazioni di opere passate, oppure si crea la settima, l'otttava, la dodicesima serie di qualcosa di già visto.
    Ero un grande estimatore di "Distretto di Polizia". Hanno trovato il modo di farmelo stare sulla "scatole". Ma non era meglio chiudere e creare qualcosa di nuovo, che non avere un cast totalmente nuovo, ma sperare nello share puntando solo sul nome della serie?
    Io questo lo chiamo mancanza di coraggio.

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  6. Infatti bisognerebbe avere il coraggio di smettere, quando le idee cominciano a scarseggiare o quando gli attori iniziali cominciano ad andarsene. Proprio due giorni fa Ricky Memphis mi ha detto di non riconoscere più "Distretto", tanto è cambiato (come hai osservato tu), ma hanno perso i pezzi strada facendo anche "I Cesaroni", "Un medico in famiglia", "I R.I.S."... Insomma, un sequel ci può stare, e a volte riesce ad essere anche meglio della prima stagione, ma poi bisognerebbe mettere un punto e inventare altre storie. Proprio come hai detto tu.

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  7. ..allora..ho visto finalmente la puntata...e dico ni..è la terza serie e paga il fatto che tutte le novità introdotte da questa finction sono ben note. Paga l'assenza di Marcorè e non è poco.Il personaggio di Boni era anche carino..se non altro x il fatto che io ci ho messo un po' a capire chi ci fosse sotto i panni dell'esperto ornitologo!ora si dovrà vedere se i nuovi arrivati saranno all'altezza e riusciranno a conquistare la simpatia del pubblico (me compresa)..io aspetterei la seconda puntata prima di dare un giudizio negativo. E poi i siparietti con le zie e con gli allievi di Paolo mi fanno ancora sorridere.
    Ah, comunque si, i commenti della signora Carla e del dott. Freiss mi mancano!!!

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  8. Uh, il personaggio di Boni piaceva tanto anche a me, da quando ha citato l'upupa del Carso!!! :-D
    Vediamo che succede nella seconda puntata...

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  9. la prima puntata secondo me è stata banale: Paolo ha la leucemia, butta il telefonino, la figlia paranoica, la sorella di Laura che è sempre la solita scombinata... però è stata carina la storia dell'appartamentino. E a me piace un sacco la storia dei ragazzi!

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  10. zia il tuo blog è magnifico e a me piace tanto tutti pazzi per amore

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  11. Lo so che ti piace, amore mio! E grazie per i complimenti!!! :-)

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  12. Mi ero dato il tempo di seguire anche la seconda puntata di TPPA prima di fare un commento.
    Ebbene, purtroppo non ci siamo. Ritmo blando, situazioni inverosimili, siamo a livello di "Un medico in famiglia" (e non la prima serie!).
    Eppure gli ingredienti sono più o meno gli stessi: regista cambiato (e si vede) ma gli autori sono gli stessi (ma molto meno ispirati).
    Solfrizzi e la Liskova sono sempre una spanna sopra gli altri, ma poveracci, il copione è quello che è.
    Dopo gli strafalcioni della prima puntata ecco a voi nell'ordine:
    1) Il medico alla ricerca di Paolo che, pur rischiando la galera (alla fine lui stesso dice a Paolo che se vuole può denunciarlo), solo a fine giornata si decide ad andarlo a trovare a casa (tra l'altro mi chiedo che razza di medico è uno che nel foglio anamnesi non chiede neanche l'indirizzo al cliente... avrà fatto la ricevuta fiscale??);
    2) La bambina Nina, presumibilmente di 9-10 anni, alle prese con i primi turbamenti amorosi, che prende una cotta per un "mini-emo"!!! Cioè, volete farmi credere che un bambino di 9 anni decide di seguire la moda emo (di derivazione punk)??? Aspettiamoci quindi compagnetti con i rasta e lo spinello...
    3) Cristina al call center. A parte che stupisce come ieri abbia lasciato l'università ed oggi già abbia trovato lavoro (miracolo!), ma non regge proprio la scena del padre che riesce a contattarla al call center passando proprio dal sistema (lei gli parla in cuffia). E' matematicamente impossibile: a parte che i call center outbound, cioè quelli che contattano loro i potenziali clienti non hanno un numero di telefono per il pubblico, ma, in ogni caso, ditemi voi se, parlando con un call center, siete riusciti a parlare con lo stesso operatore della chiamata precedente!!
    4) la riccioluta Stefania, che ha celato al marito 15.000 euro di modifiche ai lavori di casa non preventivati, riesce a farseli fare dal muratore polacco Piotr gratis, facendogli solo gli occhi dolci... Non vorrei essere volgare, ma manco se gliela dava il muratore gli scontava 15.000 euro!

    Peccato, proprio non ci siamo. E lo dimostra il fatto che ieri sera mia moglie, fan sfegatata, si è clamorosamente addormentata sul divano durante la fiction!

    Tra l'altro penso che anche gli ascolti siano calati molto, almeno a giudicare dal fatto che, nella prossima settimana, l'appuntamento raddoppia, la domenica e il martedì. Per raggranellare un po' più di pubblico o per disfarsi prima possibile delle puntate rimanenti.

    Ripeto, peccato: era l'unica fiction che seguivo e che meritava...

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  13. Alessandro, te ne aggiungo anche qualcun'altra:

    1) la segretaria del medico in realtà sa dove abita Paolo, perché al telefono chiede se è lui il Paolo Giorgi nato il tale giorno e residente in via Vattelapesca: e allora perché chiama tutti i numeri che corrispondono a quel nome, come se sull'elenco telefonico non venissero specificati i relativi indirizzi?
    2) personalmente ho frequentato l'università La Sapienza, ma dubito che a Roma Tre le aule abbiano il nome del corso di laurea di appartenenza affisso alle pareti (senza considerare che in quell'ateneo Sociologia - il corso che frequenta Cristina - è ad esaurimento, il che significa che non sono consentite nuove immatricolazioni!)
    3) Paolo, credendo di essere prossimo alla morte, cede il vivaio ai suoi lavoranti gratis, invece di venderlo per lasciare i soldi in eredità alla sua numerosa famiglia!

    ...e ora speriamo che nella prossima puntata non ci vogliano far credere che con la storia dell'editoriale in bianco la rivista ricomincia a vendere copie, perché sarebbe il massimo, eh?!?

    Comunque, visto che "Tutti pazzi per amore" non vi piace più, provate a guardare domani "Baciati dall'amore" su Canale 5: è ugualmente una commedia sentimentale (ma qui c'è anche una vena gialla e spunti comici offerti dall'eterno contrasto tra Nord e Sud) e non mancano le musiche perché il personaggio interpretato da Taricone è un cantante neomelodico che in ogni puntata canta tre brani (demenziali), ma almeno non è surreale e assurda. E poi ha un cast strepitoso: oltre a Giampaolo Morelli e Gaia Bermani Amaral, i personaggi principali, ci sono Marisa Laurito, Lello Arena, Marco Columbro, Maria Amelia Monti, Iaia Forte... e tanti altri attori bravissimi!

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  14. Proverò a seguire il tuo suggerimento, anche se personalmente detesto le fiction sui canali mediaset per il semplice fatto che, causa pubblicità infinita finiscono tardissimo e io la mattina mi devo svegliare presto. Però c'è Morelli che adoro, specie nel personaggio cucito su di lui dell'ispettore Coliandro.

    Comunque i miei dubbi sono stati confermati, gli ascolti di Tutti pazzi sono in calo, ieri hanno fatto appena 300.000 spettatori più di Distretto di polizia.

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  15. Eh, sulla durata infinita dei programmi sarebbe da scriverci un trattato! Pure TPPA, andando in onda di domenica e quindi cominciando alle 21.30, se non sono le 23.30 non finisce... :-(

    Sugli ascolti hai ragione: anche se quella di domenica è stata una serata poco indicativa per quanto riguarda i valori assoluti, perché tutti erano concentrati sulla crisi di governo, in confronto a Distretto ha perso molti più spettatori... e questo sì che è indicativo!

    Concordo su Morelli nei panni di Coliandro e ti do una notizia in anteprima: visto che la Rai non la vuole più, c'è l'idea di realizzarne un film per il cinema... io non vedo l'ora! :-)

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  16. Sarebbe da chiedersi il perchè la Rai non voglia più Coliandro ed invece si intestardisca a propinarci dei polpettoni inguardabili. Coliandro era davvero ben realizzato (Lucarelli + Manetti Bros. docet), era originale, brillante, veloce. Lo stanno dando in replica e non perdo una puntata. Magari alcune situazioni sono un po' forti (ma non certo come i vari CSI) c'è qualche parolaccetta, ma in confronto ad altro è roba da educande. Aspetto allora il film.

    PS: Se incontri Morelli salutamelo, è un grande!

    PS2: aspettiamo un tuo commento sul nuovo show di Fiorello.

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  17. la questione non è così semplice come potrebbe sembrare: il fatto è che Coliandro è un prodotto da Rai2, perché è destinato ai giovani e per le sue scene a volte un po' forti (come tu stesso hai ammesso), però Rai2 qualche anno fa ha sospeso la messa in onda di tutte le fiction e quindi anche "L'ispettore Coliandro" è rimasta fuori dai giochi. Ora che la direzione di rete è cambiata, e che si è cominciato a mandare in onda le repliche, chissà che non si riveda quella decisione...

    PS: Morelli nei panni di Coliandro è fantastico!!! tra l'altro ora sta girando un film per il cinema tratto da un romanzo di Lucarelli - qui nella doppia veste di autore e regista - dal titolo "L'isola dell'angelo caduto", un thriller ambientato nel 1923 nel quale interpreta un commissario

    PS2: ti accontento subito sullo show di Fiorello: a breve un post! :-)

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