venerdì 4 novembre 2011

Il linguaggio dei gatti: letture... feline

Leggendo qua e là, mi sono imbattuta in un articolo incentrato sulla "scoperta" che i gatti hanno una spiccata predilezione per le donne: uno studio dell'università di Vienna, pubblicato sulla rivista Behavioural Processes, avrebbe infatti certificato ciò che io sostengo da sempre, vale a dire che il comportamento di Micio nei confronti della padrona è più intimo e tenero di quello che ha con il padrone. Fermo restando che in generale le gatte sono più attratte dagli uomini e i maschi più dalle donne, per una questione prettamente ormonale, e che ogni esemplare ha una propria personalità che lo rende diverso dai suoi simili - e fatevelo dire da chi ne ha avuti quasi un centinaio! - è vero che i gatti di entrambi i sessi instaurano spesso con la padrona un rapporto simile a quello che si crea tra il neonato e la sua mamma. Secondo la ricerca, le donne sarebbero oggetto di miagolii e fusa addirittura tre volte più degli uomini.
Alla base di ogni rapporto c'è però la comunicazione. Se volete imparare ciò che il vostro "bimbo peloso" vuole dirvi attraverso il suo linguaggio, vi consiglio due bei saggi di psicologia felina i cui autori sono veterinari: "La mente del gatto" di Bruce Fogle (Geo, 2005) e "Il gatto che chiedeva aiuto" di Nicholas H. Dodman (Tea, 2006). Sono entrambi scritti in maniera abbastanza scorrevole e poco accademica, prendendo spunto sia da esperienze personali che da casi trattati in ambito professionale, ma il primo è più volto a spiegare quali emozioni può provare un gatto e come si esprime la sua intelligenza, mentre il secondo si propone di chiarire le cause di disturbi comportamentali come un miagolio continuo, un'improvvisa paura o un'inspiegabile aggressività.
Se questi due libri vi dovessero sembrare comunque troppo tecnici, potete consultare il "Dizionario bilingue Italiano/Gatto-Gatto/Italiano - 180 parole per imparare a parlare gatto correttamente" (Sonda, 2009): io non l'ho letto, ma chi l'ha fatto lo giudica molto molto simpatico, perché descrive una serie di situazioni quotidiane sia dal punto di vista umano che felino, corredando il tutto con un centinaio di vignette che illustrano in modo umortistico il rapporto tra l'uomo e il suo padrone... ops, volevo dire gatto.

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