venerdì 26 agosto 2011

Non tutti i mali vengono per nuocere

Di solito non rispondo al telefono, mentre sono in vacanza, a meno che non siano amici o parenti a chiamarmi. Quando però oggi mi è apparso sul display del Blackberry un numero sconosciuto, nel dubbio che potesse essere una delle telefonate che stavo aspettando ho risposto. Niente buone nuove, era l'avvocato di Carla Giommi che mi chiedeva se sapessi perché il libro "Carla Giommi si racconta-La mia vita senza George Leonard", che ho scritto a nome della sua cliente lo scorso anno, non fosse ancora in libreria. Assurdo, gli ho dovuto dire io che quelli della Imart Edizioni sono finiti nel mirino del programma tv "Le iene" e che hanno chiuso baracca e burattini senza pagare gli autori - me compresa - dopo essere stati denunciati per truffa! Una brutta storia che non mi piace troppo ricordare. Però pazienza, personalmente quell'esperienza mi è servita almeno a muovere i primi passi nell'editoria, a scrivere un libro con una scaletta da rispettare e a vedere finalmente il mio nome in copertina. La prossima volta spero di essere più fortunata!

lunedì 22 agosto 2011

Chi si ferma è perduto!


Credevo che sarebbe stata un'estate di attesa – attesa di notizie dagli editori, soprattutto – ed invece ho finito per lavorare sodo anche in vacanza: in due giorni ho già scritto quasi tre capitoli del nuovo romanzo! Sarà che la storia è ambientata stavolta ai giorni nostri, e non richiede quindi le accurate ricerche sul linguaggio e il contesto storico che sono state necessarie per l'altro, sarà che la mente è libera dallo stress e pronta ad entusiasmarsi per le piccole cose, fatto sta che sono sempre con il blocco in mano, anche sotto l'ombrellone, a scrivere, scrivere, scrivere... non voglio rischiare di perdere lo slancio creativo!

sabato 20 agosto 2011

Ho visto la luce!

Strana cosa, l'ispirazione: la insegui per anni senza riuscire ad afferrarla, perché continua a sfuggirti come una donna che prova gusto a farsi desiderare, e poi di colpo, quando ormai pensi che non sarà mai tua, è lei a venire da te. E da quel momento non ti molla più, reclamando la tua attenzione ogni volta che, per un motivo o per l'altro, distogli lo sguardo da lei.
Per quanto mi riguarda, l'ho ritrovata lo scorso anno, dopo averla persa di vista per tanto tempo, e da allora è sempre al mio fianco. Al punto che stamattina, mentre mi rilassavo in spiaggia, determinata a godermi le vacanze senza pensare né al romanzo appena concluso né a quello iniziato appena prima di partire, è venuta a riprendersi il posto al centro dei miei pensieri: d'improvviso nella mia testa si è accesa una lampadina e ho incominciato ad intravedere una nuova storia, all'inizio piuttosto confusa ma poi, man mano che la luce diventava più forte, sempre più nitida e ricca di spunti tutti da approfondire. ...E addio vacanze!

lunedì 15 agosto 2011

Nostalgia canaglia

Giornata Amarcord. Era tanto che non aprivo quel cassetto, l'ultimo della fila, quello dove ho chiuso anni fa tutto ciò che la mia fantasia aveva partorito fino ad allora, e non avevo idea di quanti manoscritti vi fossero ammassati. Sapevo di aver scritto tanto, finché la giornalista non ha preso il sopravvento sulla scrittrice, ma ho ritrovato cose che nemmeno ricordavo. Sfogliare quelle pagine mi ha riempita di nostalgia e allo stesso tempo della voglia irrefrenabile di riprendere alcune di quelle storie, togliere loro di dosso la polvere degli anni e dar loro un nuovo smalto. In un certo senso, lo devo ai miei personaggi. Lavinia, Vivienne, Teo, ma anche Cristina, Daniela, Robin non meritano di invecchiare così, in fondo ad un cassetto buio, senza avere la loro chance. Potrebbe succedere come è stato con Sophie e Jean, che dopo essere rimasti sospesi in un sonno letargico per 15 anni, con le loro vicende personali appena abbozzate, un giorno si sono improvvisamente risvegliati e piano piano hanno cominciato a pensare, a provare sensazioni, a vivere, mentre attorno a loro si materializzavano tanti altri personaggi inizialmente nemmeno previsti e sullo sfondo cominciava a scorrere la Storia, quella con la maiuscola. Sì, sono certa che anche tutti gli altri riusciranno a prendere vita. Uno dopo l'altro.

venerdì 12 agosto 2011

Buoni propositi


Okay, devo guardare avanti. Sophie e Jean sono ormai lanciati sui sentieri editoriali, stanno bussando alle porte degli editori e qualcuno li sta lasciando entrare per sapere cos'hanno da dire. È ora di voltare pagina e dedicarmi ad altro. Certo, la cosa più semplice sarebbe iniziare subito il sequel: le storie, i destini e gli eventi che coinvolgeranno i vari personaggi sono già abbastanza chiari nella mia mente, so che basterebbe mettermi davanti un foglio bianco, cominciare a scrivere le prime righe e anche stavolta tutto il resto verrebbe da sé. Ma devo lasciar sedimentare il tutto, perché rimanga soltanto la parte migliore. Dunque, racconterò tutt'altra storia. Devo solo decidere quale.

Racconti nella storia

Costano molto ma riescono spesso ad ottenere un grande, a volte enorme riscontro di pubblico: sono le fiction in costume, trasposizioni televisive dei classici della letteratura, biografie di personaggi del passato o semplicemente storie inventate, ma ambientate in epoche ormai lontane. È soprattutto la Rai a puntare su questo genere, consapevole del potenziale che può avere quando sceneggiatori, registi ed interpreti fanno bene il proprio lavoro. Gli ascolti parlano chiaro: memorabili quelli fatti registrare nel 2004 da “Elisa di Rivombrosa” - vincitrice di 4 Telegatti - e “Orgoglio”, rispettivamente 12.080.000 telespettatori e il 41,54% di share (il risultato più alto mai ottenuto da una fiction non religiosa) e 11.352.000 telespettatori e il 38,82% di share; ottimi quelli delle miniserie “Assunta Spina”, 8.068.000 telespettatori e il 29,8% di share nel 2006, e “Sissi”, fiction più seguita del 2010 con 7.659.000 telespettatori, pari al 27% della platea televisiva, mentre negli ultimi mesi hanno dato grandi soddisfazioni alla Rai “Terra ribelle” (7.241.000 telespettatori e il 24,6%) e “Rossella” (6.938.000 telespettatori, 24,3%). Tra i titoli prossimamente in onda, “Violetta”, ispirata a “La Traviata” di Verdi (a sua volta ispirata a “La signora delle camelie” di Dumas, com'è noto), “La Certosa di Parma” dall'omonimo romanzo di Stendhal, “Anita Garibaldi”, “Titanic-Blood and Steel”, “La figlia del capitano” e “L'assedio di Malta”. Insomma, il genere piace. Ecco perché mi sto convincendo sempre di più che il mio romanzo si possa prestare ad una trasposizione televisiva: è ambientato alla fine dell'Ottocento, tocca temi come l'amore, la passione e l'amicizia, con qualche dramma e alcuni piccoli colpi di scena, e, cosa che i produttori apprezzano sempre molto, ha un epilogo che apre la strada ad un eventuale sequel. In fondo sono otto anni che mi occupo di televisione, conosco l'ambiente e diversi addetti ai lavori, potrei davvero proporre il soggetto a chi di dovere. Chissà...

domenica 7 agosto 2011

Cercasi titolo disperatamente

Non immaginavo che avrei avuto tante difficoltà a trovare un titolo per il mio romanzo. Insomma, so di non essere una gran titolista, tant'è che i miei articoli di Libero vengono quasi sempre titolati da chi li mette in pagina, ma in questo caso è stato addirittura più difficile del solito. Il fatto è che mi ero fossilizzata su “Illusioni perdute”: sarebbe stato perfetto, per la storia di Sophie e Jean, se non fosse che quelle due parole sono già state utilizzate da qualcuno... e che quel qualcuno è nientemeno che Balzac! Alla fine, dopo un lungo consulto, ho optato per una metafora: “L'inganno del prisma”. Lo so, non spiega molto della trama, ma in fondo titoli come “La solitudine dei numeri primi” o “L'eleganza del riccio” dicono forse qualcosa, a chi non ne ha mai letto nemmeno una riga? Ad ogni modo, ci sarà tempo per cambiarlo. Si accettano suggerimenti...

venerdì 5 agosto 2011

Si comincia...


Il primo post di questo blog lo voglio dedicare ad alcune persone veramente speciali, senza le quali non avrei forse mai terminato di scrivere il mio romanzo: le mie cugine Nicoletta e Simona, che hanno avuto la pazienza di correggermi le bozze, l'una contribuendo fin dall'inizio anche allo sviluppo della storia, l'altra venendomi in soccorso nella fase finale con piccole ma determinanti “dritte”; le mie amiche Roberta e Laura, che hanno creduto in me fin dai tempi della scuola, Ornella, che mi ha spronata a riprendere tra le mani una bozza da troppo tempo chiusa in un cassetto, e Stefania, che per prima ha “testato” l'efficacia dell'impianto narrativo; mio padre, mia madre, mio fratello Alessandro, mia sorella Thea e ovviamente mio marito Paolo, capaci di sopportare (quasi sempre) pazientemente un disordine fatto di appunti, fotocopie e manuali di storia, senza mai ostacolare questa mia passione...
A tutti loro sento ora di dover dire una sola parola: GRAZIE!