lunedì 5 maggio 2014

Santoro dimentica Berlusconi: ora il bersaglio è Grillo

Da antiberlusconiano ad antigrillino. Michele Santoro cambia bersaglio e promette di dare battaglia al leader del Movimento 5 Stelle sul suo stesso campo, le piazze, «se non imparerà ad avere rispetto». In occasione della presentazione alla stampa di Announo, il programma condotto da Giulia Innocenzi in onda da giovedì 8 maggio in prima serata su La7 per 4 puntate, una sorta di spin-off del suo programma visto il coinvolgimento della squadra di Servizio pubblico al gran completo, il giornalista ha attaccato Grillo, reo di aver usato ripetutamente nei confronti suoi e dei suoi collaboratori dei toni molto duri (e forse anche di non aver voluto andare ospite nella sua trasmissione, diciamolo). «Adesso gli facciamo fare questa campagna elettorale in santa pace», avverte, «osserveremo con molta imparzialità, ma se non impara a rispettarci lo ripagheremo con la sua stessa moneta, con la stessa vis polemica che ci dedica lui, ma non con le stesse tecniche. Potrebbe essere divertente passare nelle sue stesse piazze, visto che anche io ho le mie piccole masse che mi seguono, per affrontare la mia vecchiaia con una scarica di adrenalina». Critico nei confronti dell'ex comico genovese anche per le sue trattative con Vespa per partecipare a Porta a Porta, «un'incoerenza dopo aver teorizzato la morte della televisione», Santoro sembra dunque aver spostato l'attenzione da Berlusconi, del quale parla ormai quasi con affetto – «ci conosciamo da tanti anni, ormai siamo gemelli diversi», dice di lui, «la puntata in cui è venuto da me è stata come la partita Italia-Germania, il 34% di share è un risultato difficilmente replicabile» – appunto a Grillo, che si augura «smetta con questi toni illiberali, perché ormai è un leader politico e non può più parlare come un comico, a vanvera». Nell'attesa delle elezioni, e di scendere eventualmente in piazza per «battersi per la libertà di informazione come operazione di legittima difesa», il giornalista continuerà ad essere ogni giovedì sera su La7 ma in una veste completamente diversa. La conduzione di Announo sarà infatti affidata esclusivamente alla Innocenzi, perché «non si può essere in due a dirigere l'orchestra, è giusto che sia lei a farlo senza avere tra i piedi una persona ingombrante come me». Che ruolo avrà dunque Santoro nel nuovo programma? «Con Vauro ci piacerebbe essere come i telecronisti americani, che dalla torre osservano quello che accade nell'arena e commentano le azioni di gioco», spiega, «i nostri interventi saranno molto rapidi, ma la partita di baseball avviene senza di noi». A giocare il match, per rimanere nell'ambito della metafora sportiva, saranno 24 giovani molto differenti l'uno dall'altro per provenienza geografica, estrazione sociale, idee politiche e stile di vita, dal ventitreenne Niccolò Ferragamo già imprenditoire di successo al ragazzo napoletano venditore ambulante di calzini, che si confronteranno su grandi temi nella prima parte tra di loro e successivamente con il politico di turno, a cominciare da Matteo Renzi che sarà ospite della prima puntata, al quale potranno rivolgere domande, critiche o dare consigli. Ognuno di loro sarà poi collegato ad un hastag che permetterà di capire chi sta incontrando maggiormente il consenso del pubblico e merita di confrontarsi facci a faccia con il politico. «I giovani in televisione sono relegati ai reality», commenta la conduttrice, «questo programma sarà un talk show, un esperimento perché ci sarà una contaminazione di generi. In una trasmissione politica non siamo abituati a vedere al centro i giovani, stavolta parleranno, rispetto alle loro vite, di temi sociali dei quali di solito parlano i politici. Avremo anche i reportage, con Pablo Trincia delle Iene che è una new entry, e ci saranno le colonne portanti di Servizio pubblico: Travaglio, che terrà una finestra aperta sulle elezioni, Dragoni, che porterà i numeri, Vauro, che sarà Vauro, e Santoro». Il desiderio, naturalmente, è avere ospiti «tutti e tre i big: Renzi, Berlusconi e Grillo». Ma questo, almeno per il momento, resta un sogno.