lunedì 9 gennaio 2012

Fuga dalla realtà, la fiction strizza l'occhio al paranormale

Sembra esserci voglia di paranormale, da un mesetto a questa parte, in tv. Le prime avvisaglie le abbiamo avute quando la fiction I cerchi nell'acqua con Alessio Boni e Vanessa Incontrada, dove una bambina aveva visioni del passato, è riuscita ad ottenere su Canale 5 una media di quasi quattro milioni di spettatori nonostante la messa in onda a metà dicembre, un periodo tradizionalmente già dominato dalle atmosfere natalizie e dalla voglia di programmi per tutta la famiglia, chiudendo il 28 dicembre con il 18,46% di share e 4.745.000 spettatori. Il nuovo anno si è poi aperto con il boom di ascolti della serie Il tredicesimo apostolo, con Claudia Pandolfi e Claudio Gioè nei panni rispettivamente di una psicologa e un sacerdote professore di teologia, che, raccontando eventi inspiegabili legati alla Chiesa, come bambini che levitano e ragazze che lacrimano sangue, si è guadagnata l'attenzione di oltre sette milioni e mezzo di persone, con una share del 27,2% che su Mediaset non si vedeva da tempo. E proprio ieri, su Raiuno, la prima puntata di un'altra serie lunga, Il restauratore, ha vinto la serata con il 22,2% di share, pari a 5.634.000 spettatori: in questo caso il protagonista, interpretato da Lando Buzzanca, è un uomo che riesce a "vedere" eventi funesti che stanno per verificarsi semplicemente toccando degli oggetti o sentendo un profumo. E anche se Buzzanca insiste che quel "dono" non ha niente a che fare con il paranormale, è evidente che un fenomeno del genere è tutto, fuorché normale.
Che gli italiani abbiano veramente bisogno di credere in qualcosa che è oltre l'umana comprensione, in questo momento di crisi, come sostengono alcuni? Forse. Ma certo non basta una fuga dalla realtà per risolvere i problemi.

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