martedì 18 ottobre 2011

Violetta o Elisa?

Violetta, the day after. L'Auditel ha premiato la miniserie di Raiuno intrepretata da Vittoria Puccini e Rodrigo Guirao Diaz, seguita nella prima puntata da oltre quattro milioni e mezzo di spettatori, pari al 17,5% della platea televisiva, e ieri da quasi cinque milioni di persone con il 18,8% di share (di questi tempi, con la frammentazione degli ascolti che c'è, un risultato di tutto rispetto). Ora sarei curiosa di sapere cosa ne pensa veramente il pubblico: l'ha trovata bella? Credibile? Si è commosso, emozionato, ha sofferto con i protagonisti? Io, personalmente, ho pianto (ero sicura che sarebbe successo, visto che ho versato fiumi di lacrime entrambe le volte che ho letto La signora delle camelie!) ma una mia amica ha paragonato questa fiction «ad una telenovela di Rete4» e allora vorrei capire se sono solo io ad averla trovata tanto bella o se qualcuno è d'accordo con me. A mio parere, l'unica cosa un po' fuori luogo - ma noi femminucce abbiamo apprezzato moltissimo! - era l'eccessiva bellezza di Alfredo. Mi spiego: Alessandro Preziosi è un gran bell'uomo, nessuno lo può negare, ma non sembra uscito da un book fotografico come Rodrigo Guirao Diaz e anche per questo, secondo me, era credibile in Elisa di Rivombrosa. Che ne pensate? E che pensate dell'interpretazione di Vittoria Puccini? Vi ha convinti nei panni di Violetta o la preferivate in quelli di Elisa?

13 commenti:

  1. Ciao Donatella!
    Il tuo blog è sicuramente una boccata d’ossigeno sul web e spero diventi nel tempo un luogo virtuale in cui discutere di TV e cultura liberamente e civilmente, lontano dalle urla dei talk show commerciali.
    Personalmente amo molto le fiction in costume, ma la prima puntata di Violetta non mi ha convinto del tutto. Spero di ricredermi in futuro. Per adesso ho avuto la sensazione di una forzata soap opera di bei visini. La Puccini è meravigliosa, sì, ma è difficile distogliere il pensiero da Elisa di Rivombrosa…sono panni che le restano appiccicati addosso inevitabilmente. Ogni tanto preferirei vederla in ruoli “cattivi” e perché no anche un po’ meno “bamboleschi” e più da femme fatale. Lui, Rodrigo, è meravigliosamente bello ma devo capire se “balla”. In attesa di studiarmelo bene, dico mettetelo dove volete: fiction, soap, fotoromanzi, film….dove vi pare ma mettetelo!Anche solo per una stagione, vale la pena goderselo. O no?

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  2. Assolutamente d'accordo con te! Rodrigo lo vedremo prossimamente anche in un'altra fiction storica, "La Certosa di Parma" (curiosamente, il libro che Alfredo regala a Violetta e sul quale si scambiano parole d'amore mentre lui è in carcere!), staremo a vedere come se la caverà. Quanto a Vittoria, presto accontentata (sei donna, immagino...): il prossimo anno sarà protagonista di una fiction sulle case chiuse! :-)

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  3. Finalmente!Perchè qui il punto è anche un altro: e se la Puccini "s'imbastardisse"?
    Perderebbe pubblico? Sarebbe invece una prova della sua versatilità? Sarebbe credibile con quegli occhioni azzurri da Barbi? Bhe, in fondo quando nella vita reale c'è da litigare con Preziosi....la cattiveria le esce!

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  4. Ho pianto anch'io, sinceramente, per il pathos creatosi dall'intervento del padre di Alfredo in poi. La prima puntata l'ho trovata leziosa. L'indugiare sull'amore annunciato dallo sceneggiatore era veramente esagerato. La seconda, invece, l'ho trovata più dinamica e meno lenta, poi la storia ha fatto il corso della fama che si trascina dietro. La Puccini? E' convincente più quando soffre che quando è serena. Elisa o Violetta che sia! Rodrigo, invece, deve crescere ancora per non restare solo un bel viso d'angelo. Ma ha le carte in regola per acquistare quell'essere un po' più graffiante sullo schermo!

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  5. Credo che sia stata una scelta, quella di premere molto l'acceleratore sull'amore: in fondo siamo in pieno Romanticismo, un'epoca in cui i personaggi letterari si consumavano per amore fino alle estreme conseguenze (si pensi a Iacopo Ortis o al giovane Werther), sarebbe stato sbagliato fare diversamente. Quanto alla Puccini, sono curiosa anche io di vederla in un ruolo più "cattivo" e concodo sul fatto che sia più convincente quando soffre: nella scena della morte è stata molto intensa, mi ha ricordato certi attori hollywoodiani... perché avete fatto caso che gli attori americani muoiono molto meglio dei nostri?!? Tanto per fare qualche esempio, Tom Hanks in "Philadelphia", Charlize Theron in "Sweet November", Michael Keaton in "My life"... dei nostri, chi è stato altrettanto bravo???

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  6. Premetto che amo le fiction ed i film in costume, non sono di lacrima facile e detesto gli eccessivi sentimentalismi con annessi e connessi.
    Ho deciso di vedere Violetta perché dai promo sembrava tutto ben curato e poi perché la storia scritta da Dumas figlio, ha sempre il suo fascino.
    Purtroppo le mie aspettative sono state disattese da una storia sceneggiata in maniera approssimativa e dalla recitazione imbarazzante dei due protagonisti.
    Abbiamo capito che alla Puccini non dispiace spogliarsi, ma in questo caso, che necessità impellente c'era? Rodrigo sarà pure bello, ma è monoespressivo; poi, tutte quelle facce disperate della Puccini, con gli occhioni lucidi, mi davano più l'impressione di una pantomima da film muto che di una fiction del 2011. L'eccessivo uso dei flashback, il personaggio di Tobias Moretti inserito come filo conduttore, ma sostanzialmete inutile e poi le vicende storiche prese come scusa per incasianre ancora di più la storia d'amore tra lo studente e la cortigiana.
    A proposito di Violetta, gli sceneggiatori ad un certo punto si sono dimenticati che stavano scrivendo di una donna di mondo, dai trascorsi equivoci, perché all'improvviso la dipingono con un'ingenuità che manco Maria Goretti aveva.
    Ma forse, sapendo che il personaggio l'avrebbe interpretato la Puccini, sono caduti nella Sindrome da Rivombrosa.....

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  7. l tuo post è davvero interessante, Elisa è stata quasi un'icona per tanti, molto probabilmente lo è ancora. Credo che per tutti Vittoria sarà sempre identificata nel personaggio di Elisa. Violetta è stata un'interpretazione da mozzare il fiato, si vedeva anima e cuore e soprattutto la crescita e la maturazione che Vittoria ha regalato al questo personaggio.
    Mimma

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  8. Concordo con la Sindrome di Rivombrosa. Gli occhioni chiari e il viso d'angelo della Puccini poco si prestano, a mio avviso, per un personaggio dai trascorsi equivoci o semplicemente "dal letto facile". Bisognava osare di più. Per quanto brava e per quanto voglia darle credito, forse la scelta di un'altra protagonista donna non sarebbe stata una mossa tanto sbagliata. Al suo posto tu Donatella chi avresti messo? Dovendo scegliere una rosa di 3 nomi?

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  9. Per quanto mi riguarda trovo la Puccini perfetta per le fiction in costume perché ha un viso molto "ottocentesco", però è vero che ha un'aria poco equivoca, con quegli occhioni chiari e i lineamenti dolci. Difficile pensare a tre possibili alternative: se non fossero troppo "vecchie" per il ruolo, direi Stefania Rocca, Luisa Ranieri e Claudia Pandolfi, dovendo pensare ad attrici più giovani è difficile perché sono tutte un po' bambolette, vedi Sarah Felberbaum e Vanessa Hessler... Forse Margareth Madè, anche se credo sia ancora un po' acerba.
    Tornando alla fiction, concordo con marla che molte scene di nudo si potevano evitare, non per "decenza" ma piuttosto perché risultano ripetive, trovo però ingiusto darne la colpa alla Puccini: lei ha solo seguito le indicazioni del regista, evidentemente fissato un po' troppo con i giochi di specchi. Il personaggio di Tobias Moretti effettivamente l'ho trovato anche io un po' inutile, mentre i flashback erano comunque necessari: "La signora delle camelie", d'altro canto, racconta la storia dell'amore tra Marguerite e Armand in un lungo flashback...

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  10. Le scene di nudo non saranno volontà della Puccini, ma dove lei fa la protagonista, stranamente abbondano. Probabilmente la chiamano perché non ha problemi a spogliarsi....boh!

    Per quanto riguarda i flashback, è vero, forse in questo caso erano certamente funzionali alla storia, ma nelle recenti fiction italiane se ne è fatto un abuso così eccessivo, che riescono a risultare fastidiose e ripetitive anche quando servono.

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  11. Hai ragione sui flashback, sono inflazionati. Pensa che nel secondo capitolo del mio romanzo di ambientazione ottocentesca la narrazione fa un salto indietro nel tempo, eppure la sceneggiatura che ne sto traendo - perché sono convinta che potrebbe essere un buon soggetto per una fiction in costume - evita accuratamente il ricorso ai flashback. Il fatto è che ormai si producono decine e decine di nuove serie e miniserie tv ogni anno, gli sceneggiatori vengono spesso pressati per scrivere il più in fretta possibile e quindi non si "spremono" più di tanto per fare qualcosa di veramente originale. Non sarebbe però meglio vedere meno fiction ma di migliore qualità?

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  12. Hai ragione, ormai i flashback sono diventati un'espediente stilistico per chi non ha voglia di impegnarsi, sia come sceneggiatore che come regista.

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  13. Speriamo in un futuro migliore! :-)
    E' stato un piacere chiacchierare con te e con gli altri, tornatemi a trovare: non so se riuscirò a postare tutti i giorni qualcosa, ma cercherò di farlo il più spesso possibile e mi interessa conoscere le vostre opinioni e avere uno scambio di idee. Per il momento buonanotte. E a presto!

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