lunedì 24 ottobre 2011

Dalla pagina allo schermo


È solo una mia impressione o negli ultimi tempi il cinema e la tv stanno riscoprendo l'Ottocento, soprattutto quello delle grandi opere letterarie? Solo limitandomi ai titoli più recenti: la scorsa settimana Raiuno ha trasmesso Violetta, miniserie ispirata a La signora delle camelie di Dumas, e nella prossima stagione tv andrà in onda la fiction tratta da La certosa di Parma di Stendhal, mentre nelle sale cinematografiche è uscita l'ennesima trasposizione di Jane Eyre di Charlotte Brontë e - ancora non distribuiti in Italia - nuovi adattamenti di Cime tempestose di Emily Brontë e Bel Ami di Maupassant. Io, personalmente, non vedo l'ora di vedere quest'ultimo, anche se ho paura che ne rimarrò delusa (Pattinson sarà pure molto in voga, grazie alla saga di Twilight, ma non lo vedo nei panni di un uomo che dovrebbe essere bello come il sole e pieno di carisma!). Voi, invece, quale opera letteraria vorreste vedere sul piccolo o grande schermo? Non deve essere necessariamente ottocentesca, può anche essere una più moderna... Avanti, scatenatevi! :-)

15 commenti:

  1. io sono fortunata. adoro Margaret Mazzantini e grazie al marito Sergio Castellitto esistono le trasposizioni cinematografiche dei suoi libri. in più nel loro prossimo film c'è anche un talento quale Vinicio Marchioni accanto a Penelope Cruz. certo amerei vedere a cinema anche una storia come "Zorro", che la Mazzantini e Castellitto hanno letto a teatro insieme, ma non reso per il piccolo o grande schermo. confesso però anche l'inconfessabile. mi piacerebbe vedere a cinema o in tv i libri che ho letto quando ero piccola. da un libro quale "Piccoli uomini", di cui qualcosa esiste ma non in chiave italiana; a un libro-favola come "Bambolik" di Gianni Rodari; sino a un libro "rosa" come "Frantumi di arcobaleno" di Liala. Niente di impegnato, lo ammetto.

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  2. Secondo me i motivi sono due:
    - una mancanza di idee da parte degli sceneggiatori, per cui preferiscono le trame dei romanzi che sono già fatte e finite.
    - le grandi opere letterarie, soprattutto quelle ottocentesche che presentano una buona storia d'amore, sono molto richieste dal pubblico.

    Mi piacerebbe vedere la trasposizione cinematografica di un libro piuttosto recente, "Odore di chiuso" di Marco Malvaldi.

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  3. In effetti l'ho notata anche io questa tendenza. Premetto che non sono un amante delle mini serie, preferisco piuttosto un buon film tratto da un buon libro. Però se questo può aiutare e incuriosire il telespettatore ad avvicinarsi e conoscere anche le opere letterarie da cui sono tratte ben venga.
    Di quelle citate non ne ho vista nemmeno una, stò seguendo invece la miniserie tratta dai più moderni libri di Stieg Larsson e devo dire che non mi dispiacciono.

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  4. Beh Ornella, perché no? Non bisogna scegliere per forza i mattoni letterari, anzi: soprattutto se parliamo di trasposizioni per il piccolo schermo, i testi meno impegnati vanno benissimo, visto che la tv ormai ha come unica missione l'intrattenimento e non più la Cultura - con la maiuscola - come era ai tempi dei grandi sceneggiati (e infatti, come abbiamo già notato, ora gli adattamenti sono anche molto meno fedeli alle opere originali...)

    Penny, credo che tu abbia perfettamente ragione! Non ho letto il libro di Malvaldi: me lo consigli?

    Sara, concordo. Non mi hai detto però cosa vorresti vedere ora...

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  5. Adattare un romanzo è sempre un grosso rischio, secondo me, perché si perde molto del fascino della carta stampata, però è di certo un’ottima tendenza e un buon modo scuotere i lettori pigri! Molto spesso mi è capitato di incuriosirmi vedendo un film o una serie, e poi cercare il libro! Eppure, nel nostro Paese si guarda sempre poco agli scrittori attuali e troppo a quelli del passato!
    In merito a cosa vedere, io sono un’appassionata di gialli e non mi dispiacerebbe vedere sullo schermo una delle storie di Ruth Rendell… So che sono state già fatte trasposizioni, ma sempre poco fedeli!

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  6. diciamo che attualmente la miniserie che vorrei vedere è proprio quella che guarda caso.... sto guardando, tratta dalla trilogia di Larsson. Sapevo che c'erano i film, li ho anche visti ma li ho trovati troppo riassuntivi rispetto ai libri. Inaspettatamente ho scoperto che trasmettevano la miniserie che è decisamente meglio.

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  7. animadicarta, sono d'accordo fino a un certo punto, perché in realtà secondo me si guarda molto anche agli autori contemporanei ma solo se pubblicati da grandi editori: Moccia, Saviano, la Tamaro, Camilleri, i primi che mi vengono in mente, non fanno a tempo a scrivere un romanzo che già ne viene tratto un film o una serie tv. Molto più difficile che arrivi a conquistare il piccolo o grande schermo un autore che ha pubblicato con una casa editrice medio-piccola, anche se magari la sua opera è di maggior valore rispetto alle altre...

    Sara, in effetti a volte le trasposizioni televisive riescono ad essere migliori dei film, perché non hanno il problema di dover condensare in un'ora e mezza l'intera trama: è opinione comune, ad esempio, che "Romanzo criminale-La serie" sia migliore del film di Placido!

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  8. Davvero? pensare che il film di Placido non mi era affatto dispiaciuto..ora sono sincera..non ricordo se la serie l'ho vista o no! mamma che memoria! un buon motivo per andare a riprendermela!

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  9. Sì, pensa che è riuscita a conquistare perfino il pubblico francese, che non può certo dirsi un grande estimatore delle produzioni italiane! Una serie molto curata e con un cast azzeccatissimo, composto da tutti attori emergenti. Anzi, secondo me questa è stata una delle scelte vincenti: volti nuovi, finalmente, che hanno portato una ventata di freschezza nella nostra fiction, fino ad allora - e anche dopo, ahimé! - interpretata sempre dagli stessi attori!

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  10. Io sono contentissima di questa tendenza: adoro il filone letterario di quel tempo, ho letto un sacco di libri! Mi piacerebbe vedere in tv, se mpre se non l'abbiano già fatto, "La sonata a Kreutzer" di Tolstoj. Molto bello!
    Saluti da una neo lettrice!
    Cris

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  11. Ciao Miss Raw, benvenuta! :-)
    Non mi pare che siano state tratte fiction da quel romanzo, mentre di film ne sono stati fatti diversi. Anche se, come al solito, le produzioni italiane - una fantomatica pellicola del 1985 diretta da Gabriella Rosaleva, "Amanti senza amore" del 1947 per la regia di Gianni Franciolini e il recente "Quale amore" di Sciarra con Giorgio Pasotti e Vanessa Incontrada - si sono prese grandi libertà, cambiando l'ambientazione (al posto di uno scompartimento ferroviario, una stazione o un aeroporto) e stravolgendo la trama... :-(

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  12. Grazie per il benvenuto in questo piacevolissimo blog!
    Ah,non sapevo dei film da te menzionati. Ma già il fatto che vengano stravolti così, tanto per... mah!
    :)

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  13. Purtroppo quella di stravolgere le trame è una vecchia abitudine che gli sceneggiatori sembrano non riuscire a perdere: non so se hai letto anche il post "Liberamente ispirato: ma è proprio vero?", dai commenti emerge il fatto che spessissimo ci sono errori, omissioni, aggiunte...

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  14. Eh, ho notato... e la cosa non va bene. Difatti, solitamente, preferisco non vedere i film adattati o ripresi, specie se sono tratti da libri a me cari. Quando leggo una storia che mi piace e mi coinvolge molto, preferisco immaginarla a modo mio... molto meglio!

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  15. In linea di massima la penso come te, però poi la curiosità è tanta, quando esce un film tratto da un libro che mi è piaciuto, che non resisto e lo vado a vedere... di solito ne resto delusa, ma a volte capita di trovare delle buone trasposizioni. Di rado, ma capita!

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