martedì 13 marzo 2012

Panariello comincia ad esistere (ma il pubblico cambia canale)

L'Auditel è qualcosa che sfugge all'umana comprensione: capita infatti non di rado che bei programmi vengano seguiti solo da un pubblico limitato e trasmissioni brutte riescano a fare invece il pieno d'ascolti. La scorsa settimana, ad esempio, mi sono sorpresa non poco vedendo che sulla rete ammiraglia Mediaset Panariello non esiste, massacrato in diretta su tutti i social network, era stato seguito da oltre sei milioni e mezzo di spettatori, pari al 27,3% della platea televisiva, stravincendo sulla fiction di Cinzia Th Torrini La certosa di Parma (5.600.000 spettatori e il 20,27% di share su Raiuno). "Se nella seconda puntata la qualità sarà ancora questa, gli ascolti non potranno che crollare" mi sono detta, convinta che quel risultato incoraggiante fosse dovuto più alla curiosità che ad altro. E puntualmente il calo c'è stato: ieri sera lo show di Canale 5 ha fatto registrare 5.389.000 spettatori, oltre un milione in meno rispetto al debutto, e il 21,8% di share (-5,5 punti percentuali), abbandonato da un'ampia fetta di pubblico che gli ha preferito la serie di Raiuno Provaci ancora prof (6.165.000 spettatori, 21,6% di share).
La cosa paradossale è che la puntata di ieri è stata decisamente migliore della prima: non sono mancate vecchie caricature e battute già sentite, sia chiaro, ma stavolta i monologhi sono apparsi meno banali, anche grazie all'abbandono della satira politica, qualche spunto divertente c'è stato e alcuni segmenti del programma sono riusciti a strappare qualche sorriso, come ad esempio le due gag con Enrico Brignano (nonostante il confronto con il comico romano abbia messo ancora più in evidenza, a mio parere, i limiti del toscano) e la parodia di Renato Zero (non so voi, ma io a volte fatico a riconoscere l'originale dalla copia). E allora perché gli ascolti sono calati? Misteri dell'Auditel...

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