martedì 7 febbraio 2012

Da Lino Banfi a Bud Spencer: quando la (falsa) notizia della morte corre sul web

Bud Spencer morto? Niente paura, la notizia circolata ieri in Rete era solo una bufala. Un "fake", come si dice in gergo. Giuseppe Pedersoli, figlio dell'attore classe 1929, ha infatti smentito fin da subito la dipartita del padre: «Sta molto bene e la prenderà scaramanticamente, da napoletano», ha detto all'Ansa, «è a casa sua a Roma e sta per partire per la Germania, per il lancio del suo nuovo libro e per la presentazione di un documentario che gli ha dedicato la tv tedesca». Francamente non capisco come si possa provare piacere a mettere in giro certe voci, certo è che il cosiddetto "Twitter Death Hox", che consiste appunto nell'annunciare sul web la morte di un personaggio famoso, è un fenomeno molto più frequente di quanto non si creda. Ne sa qualcosa Lino Banfi, del quale soltanto nel 2010 è stata annunciata la scomparsa ben tre volte («ero morto e sono resuscitato!», ci aveva scherzato su in gennaio, ma la notizia è tornata a diffondersi in maggio e di nuovo ad ottobre ). Dati per deceduti anche Gianluca Grignani (nel 2003), Lucio Dalla (nel dicembre 2010) e Paolo Villaggio (appena un paio di mesi fa: la sua replica è stata «mi sento benissimo, ma a questo punto andrò a farmi un check up»), mentre tra le star internazionali che hanno dovuto tranquillizzare i fan in lutto spiccano Adam Sadler, Charlie Sheen, Owen Wilson, Jackie Chan (per il quale è stata creata addirittura una finta pagina della CNN), Maradona e, nel dicembre del 2011, Jon Bon Jovi. Tutti vivi e vegeti, ovviamente. Ma a non morire, purtroppo, è anche il cattivo gusto di chi si diverte a fare certi "scherzi".

4 commenti:

  1. Se porti bene o male alle "vittime di falsa morte", sinceramente non lo so. E' un po' come quando (nella cabala napoletana) sognare qualcuno che muore significa allungargli la vita!!Senza dubbio di cattivo gusto e decisamente anti-informativo diffondere su Internet certe notizie. La Rete, si sa, è incontrollata e sono questi gli effetti di un delirio multimediale a catena. Vero,d'altro canto, che un buon uso del social network permette anche di diffondere notizie rilevanti: in Italia la morte di Michael Jackson è stata lanciata in primis attraverso Facebook.

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    1. Verissimo: pensiamo anche al ruolo che hanno avuto Facebook e Twitter nelle rivoluzioni dello scorso anno nell'Africa del Nord! Purtroppo, come spesso accade, per colpa di qualche idiota ci rimette - in credibilità - l'intero panorama dell'informazione on line...

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  2. L'altro giorno è toccato pure a Adele...

    Lorenzo Cappiello
    www.facebook.com/lorenzocappiello.it

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