Emma Marrone e Noemi non potranno interpretare le canzoni di Lucio Battisti sul palco dell'Ariston. A dire no, con tanto di diffida, è stata la vedova del cantante, Grazia Letizia Veronese, che ha telefonato al direttore artistico della kermesse, Gianmarco Mazzi, per vietare l'utilizzo dei brani "Il paradiso" e "Amarsi un po'", nei quali si sarebbero dovute esibire rispettivamente la vincitrice di Amici 9 in coppia con Gary Go e la rivelazione di X-Factor 2 con Sarah Jane Morris, nella serata del giovedì dedicata ai grandi autori italiani. Il motivo del rifiuto non è del tutto chiaro (forse la signora non gradisce le due ragazze, perché lanciate da talent show?), ma certo non stupisce. Chi conosce il mondo dello spettacolo sa infatti bene quante battaglie abbia già portato avanti la vedova Battisti fino ad oggi. Solo nell'ultimo anno: a gennaio 2011 ha proibito a Pupo ed Emanuele Filiberto di usare le parole «Ancora tu? Ma non dovevamo vederci più?» nel promo del programma I raccomandati; ad aprile ha convinto la Rai a non intitolare "Il mio canto libero" la trasmissione di Sgarbi (andata poi come è andata); a giugno ha chiesto alla tv pubblica - e ottenuto - di non trasmettere un brano inedito del marito cantato da Ron in occasione del Premio Mogol ad Aosta (nonostante il paroliere ne avesse scritto il testo); a ottobre ha polemizzato con il comune di Roma per una mostra che esponeva quadri di Lucio che la famiglia non ritiene del tutto autentici; a novembre ha vinto la causa intentata contro il comune di Molteno, in provincia di Lecco, reo di aver organizzato senza il suo consenso un festival dedicato al cantautore, e quella contro la Sony Music, portata in tribunale per aver pubblicato all'interno di ben due raccolte anche i testi, di cui lei dietiene i diritti. E ora, appunto, il no categorico a Mazzi e Mogol per l'omaggio all'Ariston: l'ultimo atto, per il momento, di una battaglia personale della Veronese per mantenere l'assoluto controllo sulla memoria del marito. Alla faccia di chi crede che un grande artista, come un bel monumento, debba essere patrimonio dell'umanità.
Anche la vedova di Lucio Battisti, con queste dichiarazioni, ha cercato qualche minuto di notorietà. Noemi e Emma Marrone, che canteranno due canzoni (in inglese) di Battisti, lo fanno per celebrare il cantautore e non per offendere.
RispondiEliminaLorenzo Cappiello
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Forse desidera che il marito venga in fretta dimenticato. Battisti non è Beethoven e fra qualche anno anche ormai già un poco odoranti di passato " ... calzette rosse" potrebbero fare la fine della pur famosa canzone "vecchio scarpone, quanto tempo è passato, quante illusioni fai rivivere più ...."
RispondiEliminaPersonalmente ritengo che la memoria, immensa, del grandissimo Lucio, abbia ben poco da spartire con tutta questa patetica giostra che sono la musica e la televisione (o peggio ancora la musica IN televisione) oggi e che così poco (proprio nulla) hanno da spartire con Battisti. Condivido il pensiero di Velezia.
RispondiEliminaRitengo vagamente eccessiva la causa al comune di Molteno senza però, conoscere i fatti. Se la manifestazione organizzata in memoria di Battisti fosse stata (e davvero non ne ho idea) una sagra di paese, torno a condividere i pensieri della vedova. Nel caso contrario in cui, invece, fosse una manifestazione bene organizzata senza fine di lucro alcuno invece la causa legale potrebbe essere stata un tantino esagerata.
Battisti è il più grande compositore italiano del 20° secolo. Senza nulla da invidiare ai grandi compositori lirici.
La cura per gli arrangiamenti (da sempre da lui attentamente supervisionati) e per i dettagli rendono capolavori assoluti quasi tutte le sue composizioni.