Invece di commentare gli ascolti grandiosi de #ilpiùgrandespettacolodopoilweekend, nel corso della giornata odierna si è scatenata una feroce polemica sulla canzone di Benigni e, soprattutto, sulla gag del profilattico, come se il preservativo fosse il male assoluto: il sito web di Famiglia Cristiana ha scritto che Fiorello «straparla» e ha bollato come di «cattivo gusto» le due trovate, l'Aiart, vale a dire l'associazione dei telespettatori cattolici, si è domandata «perchè dover tornare a sventolare l'argomento del profilattico, quando bisognerebbe cominciare a parlare anche di una sessualità più responsabile» e il Moige, il movimento genitori, ha parlato di «caduta di stile» e «informazione scientificamente parziale e quindi inesatta sulla protezione dei condom». Fiorello si è limitato a rispondere, su Twitter, «non ho parole». E anche io non ho parole. Perché si parla tanto di prevenzione dell'Aids e poi si devono sentire commenti stupidi come questi, fatti da gente che non vuole guardare in faccia la realtà. Perché la realtà è che i giovani e giovanissimi lo fanno, il sesso, e certo è più efficace un messaggio come quello di Fiorello, che le tante prediche e gli inviti di queste persone alla "sessualità responsabile". Come ha dichiarato Rosaria Iardino, presidente di Nps-Network Persone Sieropositive e responsabile salute Equality Italia, le parole degli artisti, e a maggior ragione quelle di uno showman che ha un seguito enorme, «valgono ben più di centinaia di campagne d'informazione di prevenzione all'Aids e alle malattie sessualmente trasmissibili». Anche perché arriva ai giovani, i soggetti più a rischio, in maniera diretta e leggera, quindi più efficace di tanti sermoni che non si sognerebbero nemmeno di stare a sentire. Meditate, gente, meditate.
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