Niente
satira politica, nessuna battutina sui candidati alle elezioni e nessun
commento fuori contesto. Dopo le polemiche sollevate dall’esordio a
sfondo politico, comunque premiato da grandi ascolti (ben 14.196.000
spettatori e il 47,61% di share nella prima parte, 8.146.000 e il
53,54% nella seconda), il Festival di Sanremo ieri sera ha finalmente
ritrovato l’identità perduta, rimettendo al centro la musica e
tornando ad essere una kermesse canora, con perfino gli ospiti
protagonisti di momenti musicali. Molto suggestiva l'apertura della serata, con l’omaggio a
Domenico Modugno affidato a Beppe Fiorello:
con indosso la giacca originale con la quale Mr. Volare trionfò nel
1958 all’Ariston con Nel
blu dipinto di blu,
l’attore siciliano – che vestirà i panni dell’indimenticato
cantautore nella miniserie intitolata appunto Volare,
in onda su Rai1 il 18 e 19 febbraio – ha raccontato la genesi del
brano che ha reso famoso nel mondo Modugno e si è esibito cantando, con una voce straordinariamente simile alla sua, un
medley dei suoi successi, “Vecchio frac”, “Cosa sono le nuvole”
e “Tu si’ ‘na cosa grande”, perfettamente calato nella parte.
«Non
potevamo cominciare meglio», è stato il commento di Fazio, entrato in scena
al termine della performance, «Fiorello è stato proprio bravo bravo». Uno sketch con la top model
israeliana – e per l’occasione valletta – Bar Refaeli, apparsa
in tutta la sua bellezza in cima alle scale, qualche freddura di Luciana
Littizzetto («Bar, posso
chiamarti Chiosco?»), dopodiché la gara ha avuto inizio, con tutti gli artisti impegnati in una doppia esecuzione, come quelli che si sono esibiti la sera prima, per scegliere il brano che continuerà il percorso verso la vittoria finale. Il tempo
di ascoltare le canzoni dei Modà e di Simone Cristicchi, e sul palco
è salita Carla Bruni, che ha promosso il
nuovo disco, cantando il brano “Chez Keith et Anita”, e poi si è
lasciata prendere bonariamente in giro dalla Littizzetto, la quale ha sottolineato la
comune nascita a Torino («Ci hanno separato dalla nascita, siamo
gemelle diverse») e ironizzato sulla fortuna di donna dell'ex premère dame francese («Ha più culo che anima»)
e sul suo repertorio musicale.
Tra un Big e l’altro, spazio alla voce del cantautore israeliano Asaf Avidan e alla comicità di Neri Marcorè, sempre irresistibile nella parodia di Aberto Angela, con Fazio a fargli da spalla imitando - peraltro molto bene - il padre Piero Angela.
Solo in tarda serata, come purtroppo accade ogni anno, i primi quattro giovani in gara: hanno passato il turno Renzo Rubino - com'era prevedibile, visto che del suo brano sull'omosessualità, "Il postino (amami uomo)", si discute da almeno un mese - e i Blastema, boy band di bellocci che certo farà battere il cuore a parecchie ragazzine.

Tra un Big e l’altro, spazio alla voce del cantautore israeliano Asaf Avidan e alla comicità di Neri Marcorè, sempre irresistibile nella parodia di Aberto Angela, con Fazio a fargli da spalla imitando - peraltro molto bene - il padre Piero Angela.
Solo in tarda serata, come purtroppo accade ogni anno, i primi quattro giovani in gara: hanno passato il turno Renzo Rubino - com'era prevedibile, visto che del suo brano sull'omosessualità, "Il postino (amami uomo)", si discute da almeno un mese - e i Blastema, boy band di bellocci che certo farà battere il cuore a parecchie ragazzine.
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