Si
fa sempre un gran parlare dei costi delle trasmissioni e dei conduttori di Mamma Rai
(giustamente, visto che si tratta di denaro dei contribuenti), ma
spesso ci si dimentica di guardare i conti degli altri canali tv, che
spendono altrettanto e a volte anche di più della tv di Stato, con
risultati d'ascolto non sempre soddisfacenti. È il caso di La7, che
a quanto pare sborsa per i suoi titoli di punta – è Dagospia a
rivelare tutti gli importi – un'autentica valanga di soldi. L'avreste mai
detto, ad esempio, che ogni puntata di Servizio
pubblico costa la
bellezza di 400.000 euro, nonostante i servizi esterni siano
notevolmente diminuiti rispetto ai tempi in cui Santoro era al timone
di Annozero?
E che Crozza nel paese
delle meraviglie
richiede ogni settimana un esborso superiore a 340.000 euro, mentre
Corrado Formigli, con il suo Piazza
pulita, disponeva di un
budget di 260.00 euro a puntata? E, soprattutto, credereste mai che
lo chef Gianfranco Vissani e la signora Mentana, ovvero Michela Rocco
di Torrepadula, ogni volta che vanno alla scoperta dei sapori
tradizionali della penisola con il loro programma itinerante Ti
ci porto io, fanno
uscire dalle casse della rete ben 96.000 euro? Sono cifre decisamente
più alte di quelle messe a disposizione di molte trasmissioni in
onda sui canali Rai, però è giusto fare delle distinzioni, perché
non tutto ciò che comporta un notevole impiego di denaro finisce per
portare i conti in rosso, perché tutto, come sempre, dipende
dall'Auditel. Nonostante il suo sia il programma in senso assoluto
più costoso, Santoro ha infatti il merito di aver fatto toccare alla
rete ascolti raggiunti solo con la coppia Fazio-Saviano – la sua
media è di 2.711.000 spettatori con l'11,8% di share, ma giovedì
scorso ha conquistato addirittura il 12,6% della platea televisiva –
e, di conseguenza, cospicui introiti pubblicitari (tant'è che adesso
il gran capo di La7, Giovanni Stella, sarà probabilmente costretto
ad aumentargli il compenso, visto che il suo contratto è legato ai
consensi ottenuti). Responso Auditel che giustifica ampiamente la
spesa anche per Crozza, seguito in media dall'8,3% del pubblico tv, e
per Formigli, che ha saputo fidelizzare il 5,8% dei telespettatori,
anche se ci sono programmi che fanno altrettanto bene con un budget
di gran lunga inferiore, come Otto
e mezzo, che oscilla
quotidianamente tra il 5 e il 6% di share costando appena 13.455 euro
a puntata, e soprattutto il Tg
La7, che ha a
disposizione solo 21.250 euro
al giorno malgrado possa vantare un ascolto medio, nell'edizione
delle 20.00, che supera l'8% di share.
Il discorso cambia però
completamente se si considerano alcuni programmi che costano tanto ma
sono a tutti gli effetti dei flop. Quello di Vissani, ad esempio, non
supera il 2% di share, risultato che davvero non giustifica l'esborso
di quasi 100.000 euro a botta, così come sembra francamente
spropositato il costo di programmi quotidiani come Cristina
Parodi Live (58.408 euro
a puntata, per ottenere appena il 2,1% di share), G'
Day (39.636 euro e il
2,3% di share), I menù
di Benedetta (28.159
euro e il 2,8% di share) e L'aria
che tira (16.203 euro e
il 2,6% di share). Perfino L'infedele,
pur essendo al top dei flop con un comunque dignitoso 3,4% di share
media, ha un costo eccessivo se paragonato alla risposta del
pubblico: se pensiamo che la coppia Luca Telese-Nicola Porro con In
onda fa registrare
neanche mezzo punto percentuale in meno – ovvero il 3% di share –
con un budget di 29.487 euro a puntata, non si spiega perché Gad
Lerner non faccia fruttare di più, in termini di Auditel, i 114.634
euro che la rete gli concede.
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